"Uno dei luoghi più strani ed attraenti della terra delle Sirene", così Norman Douglas definì il fiordo di Crapolla nel suo Sirenland. Lontano dalle luci delle altre insenature della penisola sorrentina e della costiera amalfitana, Crapolla mantiene intatto il suo fascino di luogo selvaggio ed al contempo fortemente legato alla presenza dell'uomo. La stessa spiaggia deve la sua attuale configurazione all'opera dell'ingegno degli antichi romani, che incanalarono le acque del torrente che scendeva giù con una ripida cascata da Torca in una condotta che serviva diverse cisterne prima di giungere al mare. L'opera idraulica romana è ancora ben visibile e probabilmente serviva a raccogliere acqua potabile a servizio delle ville romane site sugli isolotti de L'Isca e de Li Galli. Poco più su doveva sorgere un antico tempio (secondo alcuni dedicato ad Apollo) sulle cui fondamenta i benedettini costruirono un'abbazia, della cui imponenza restano solo alcuni resti di opere murarie e qualche basamento e colonna. Ancora oggi su quel luogo sorge una piccola cappella dedicata a San Pietro, dato che leggenda vuole che nel suo viaggio verso Roma egli sbarcò a Crapolla per poi dirigersi verso Napoli (intorno all'altare su cui si soffermò a pregare fu eretta San Pietro ad Aram).
Raggiungendo da mare il fiordo (accesso con barca in genere vietato) o attraverso il sentiero che da Torca porta giù con oltre 600 gradini, ancora oggi Crapolla appare come spiaggia di pescatori di inizio XX secolo, con i caratteristici antichi ricoveri dei pescatori (munazzeri, monazzeri o monazeni ... sarebbe interessante conoscere il nome esatto di tali depositi di reti/ricoveri) e qualche barca tirata in secca. Del resto passeggiando per Torca a prima mattina non è raro incontrare un vecchio pescatore intento ad aggiustare la propria rete ed è facile immaginare l'epoca in cui i pescatori di Torca scendevano con le reti per l'impervio sentiero in attesa di uscire di notte con le loro lampare.
Questa è Crapolla e va dato merito ai ragazzi di Associazione Giovanile 361 gradi (con il patrocinio di comune di Massa Lubrense ed area marina protetta di punta Campanella) di aver organizzato un evento notturno a Crapolla adatto a persone di ogni età, pur con qualche difficoltà legata alla particolarità del luogo. Le fotografie fanno infatti riferimento alla serata da loro organizzata fra lettura di testi dedicati a Crapolla, caponate e tanta musica.
In chiusura una piccola nota: risalendo verso la cappella, in una notte di luna poco più che nuova, era visibile ad occhio nudo la via lattea. La foto seguente è un primo, goffo, tentativo di scattare una fotografia notturna con via Lattea (la striscia è un aereo).
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