Il campanile di Santa Chiara è uno dei simboli del centro antico di Napoli, monumento incompiuto, costruito e ricostruito più volte nel corso dei secoli. Fu infatti progettato sotto gli angioini per essere enorme torre campanaria di Santa Chiara, intorno alla metà del XIV secolo. Fu poi ultimato nel corso del XV secolo per essere quasi completamente raso al suolo durante il terremoto del 1456. Quel che è giunto fino a noi è un campanile composto da tre livelli, dei quali il primo è medievale, con scritte gotiche, gli altri due in stile barocco. All'interno del campanile, dal primo settore in poi, vi è un'antica scala a chiocciola che porta fino alle campane e, quindi, fino al tetto, dal quale è possibile ammirare un panorama unico di Napoli.
Permettere a turisti e residenti di fruire di questo monumento e della vista mozzafiato che si può ammirare dai vari "piani" è una sfida iniziata dalla seconda municipalità di Napoli (presidente Francesco Chirico) oramai da oltre un anno, complessa nella sua realizzazione a causa delle tanti parti chiamate in causa e della difficoltà di accedere all'antica torre campanaria. La municipalità ha provveduto a stanziare i fondi per realizzare una scala esterna d'accesso alla piccola porta d'ingresso, posta a circa quattro - cinque metri da terra. Tale scala partirà dagli
appena inaugurati giardinetti per bambini .
Sarà però poi compito del MiBACT e del
Fondo Edifici di Culto (proprietario del campanile) restaurare l'interno del campanile in modo tale da mettere le scale d'accesso ed i vari piani della torre campanaria nelle condizioni necessarie di sicurezza per permetterne l'accesso ai visitatori. A quanto pare serviranno ulteriori 80.000 - 100.000 euro per rendere fruibile questo monumento, che potrebbe diventare uno dei principali luoghi d'attrazione di Napoli, con un appeal pari se non superiore a quello che hanno tante torri campanarie (anche molto meno antiche) nelle varie città d'arte italiane. Il panorama infatti è unico e permette di ammirare il centro antico di Napoli a 360°, di toccare quasi con mano San Martino e di spingere lo sguardo fino al mare da una parte e fino ad oltre il centro direzionale dall'altra.
Salendo nell'antica torre attraverso la scala a chiocciola non si può fare a meno di notare alcuni particolari. Innanzitutto al primo piano c'è un pezzo in marmo con parte della scritta gotica, al contrario e dal lato errato:
Mario Gaglione del resto già aveva sottolineato come le scritte esterne siano in un ordine non preciso, a causa probabilmente di errori durante "non precisati" lavori di rifacimento della torre. Continuando a salire, poi, si notano numerosi graffiti, firme di persone che si recavano sul tetto della torre e che lasciavano traccia del loro passaggio, a metà fra gli attuali vandali che deturpano i monumenti ed i
viaggiatori del Grand Tour che lasciavano segni e la firma incisa nel marmo in prossimità della tomba di Virgilio. Da notare che doveva essere una sorta di impresa salire, dato che veniva indicata non solo la data ma anche l'ora... fra l'altro nonostante la torre sia chiusa dagli anni '40, ci son tracce degli anni '50 ed un tal Mimmo passato nel '97.
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Spaccanapoli vista dal campanile. Si notano le cupole maiolicate (la prima di Donnaromita) |
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via Santa Chiara e l'ingresso al chiostro maiolicato |
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Il panorama dal primo piano della torre campanaria |
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Un pezzo della scritta medievale al contario, dal lato sbagliato |
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panorama di San Martino con la guglia dell'immacolata da dentro il campanile |
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Scritte sui muri alla fine della scalinata |
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