Un bel po' rovinata, quasi dimenticata (non da tutti in realtà), a Fuorigrotta lungo via Giulio Cesare, proprio dietro le nuove mura della scuola Silio Italico, vi è un'antica testimonianza della Napoli del XVIII secolo: una lapide in piperno datata 1789. L'antica iscrizione fa riferimento ad un ordine di Ferdinando IV, che fece istituire in quel punto una specie di posto di blocco sanitario, dando mandato al tribunale generale della pubblica salute del regno delle Due Sicilie di fermare tutti i carri e simili utilizzati per trasportare dal lago di Agnano alla città lini e canapa macerati nelle acque palustri del lago che sarebbe stato prosciugato nel 1870 (zona ippodromo). Chi non si fosse fermato per i controlli sanitari avrebbe rischiato due mesi di detenzione ed in caso di recidiva il sequestro e la perdita di carri, buoi e bestie da soma. Il lago di Agnano, dalle acque basse e dalla fitta vegetazione palustre, era difatti una zona in cui proliferavano le zanzare portatrici di malaria.
Il monumento non si trova in buone condizioni.
Il testo della lapide in piperno di Fuorigrotta:
Ferdinandus IV D.G.
Utriusq Siciliae rex
di sovrano comando
in questo luogo devono
fermarsi carri e le some
che fanno ritorno dalla
maturazione de canapi
e lini seguita nel lago
di Agnano
per gli controventori ha
stabilito il re d.g. la pena
di due mesi di carcere nella
prima volta e nella seconda
quella della perdita de li
carri bovi e some
Il tribunale generale della
pubblica salute per esecuzione
del sudetto real comando e
per notixia di tutti ha fatto
incidere in marmo la presente
iscrizione Napoli da S. Lorenzo
li 23 luglio 1789
Il soprintendente e deputati
de li tribunali della generale salute
Filippo Mazzocchi
Mazzeo d'Afflitto di Rocca Gloriosa
Il principe di S. Agata
Giovan Battista Capuano
Orazio Capecelatro
Dottor Ottavio M. Buono
Dottor Ferdinando Farodi
Dottor Nicola Graziuso Consegr.
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