Cosa vi fosse anticamente a Napoli in via cisterna dell'olio è abbastanza chiaro grazie alla toponomastica rimasta invariata nel corso dei secoli. Che vi siano ancora oggi tracce delle grandi cisterne interrate nate con lo scopo di conservare in modo centralizzato il prezioso olio è qualcosa che pochi sanno. In rete c'è ben poco, giusto qualche intervento. Le cisterne dell'olio furono abbandonate nel 1787 e furono pian piano riadattate con le variazioni urbanistiche della zona, diventando in buona parte depositi per le attività commerciali che stavano sorgendo. In particolare al posto della cisterna fatta costruire nel 1731 fu realizzato prima uno "stabilimento per bagni" e poi, nel corso del XX secolo un cinema, poi divenuto nel 1994 la prima multisala napoletana, il Modernissimo. Ancora oggi, entrando all'interno della nota attività commerciale De Luca (parati), sulla sinistra vi è un'epigrafe che ricorda la fondazione della cisterna dell'Immacolata Concezione e ne descrive la capienza: 12500 stara. Uno staio, unità di misura di capacità per l'olio abolita nel 1840, corrispondeva a circa 10 litri. La cisterna era in grado di raccogliere circa 125.000 litri di olio.
D.O.M.
Memorie Stabilite
per ordine dell' ecc.mi signori eletti di questa fedelissima città
da D. Francesco Alberino e D. Domenico Ossorio
conservatore e credenziero degli ogli nell'anno 1749
per una loro lunga e ben considerata esperienza
essendo commissario l'ecc.mo sig. D.Giovanni Pignone del Carretto
Cisterna dell'Immaculata Concettione
capace circa stara 12500
va a palmo circa stara 665
Nessun commento:
Posta un commento