Lucullo passò alla storia ancor prima che per le doti militari per lo stile sfarzoso che condusse e soprattutto per i suoi celebri pranzi, al punto che ancora oggi un pranzo luculliano è sinonimo di banchetto ricchissimo di ottime portate di ogni tipo. La villa napoletana di Lucullo si estendeva, come noto, a partire dall'isolotto di Megaride fino al monte Echia e fino all'attuale Castel Nuovo, mentre i giardini sembra arrivassero quasi fino a Posillipo.
Ancora oggi sono facilmente visibili alcuni resti di questa enorme villa del I secolo a.C. In particolare, per quanto non siano normalmente accessibili al pubblico, passeggiando all'interno di Castel dell'Ovo è possibile sbirciare in quella che è nota come "sala delle colonne". Tale luogo prende nome dalla presenza delle numerose colonne romane, recuperate dai resti dell'antica villa dai monaci basiliani che si insediarono alla fine del V secolo d.C. e che concepirono probabilmente quella sala con archi e colonne come refettorio del loro monastero.
Va ricordato che il Castel dell'Ovo deve la forma attuale ai normanni, in quanto del castrum lucullanum, la fortificazione di età imperiale che ospitò in esilio l'ultimo imperatore romano d'Occidente Romolo Augusto, resta ben poco.
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