Non si può dire di aver trascorso qualche giorno a Sorrento, perla del turismo italiano, senza essersi affacciati ad ammirare lo splendore dei bagni della Regina Giovanna, emozionante mescolanza di natura, paesaggio, leggende ed archeologia.
Il nome dato alla conca naturale deriva da una leggenda che affonda le sue radici nel Medioevo: pare infatti che la regina Giovanna II d'Angiò fosse solita nuotare nuda nelle limpide acque della piscina naturale insieme ai giovani amanti. Quale poi fosse la sorte di questi giovani, spesso di estrazione popolare, è narrata da altre leggende napoletane, che narrano storie di botole all'interno del Castel Nuovo, di fini atroci e persino di un enorme coccodrillo che, trovata dimora nel fossato del castello, era solito divorare i malcapitati amanti della regina, ultima erede della dinastia angioina.
La peculiarità del luogo è legata alla presenza di un enorme villa romana, risalente al I sec. a.C - I sec. d.C., che si estendeva per quasi tutto il promontorio del capo fra una grande domus ed una villa a mare, collegate fra loro da sottili ponti di roccia. Di grande bellezza doveva essere la piscina naturale, collegata al mare con un arco naturale, che ancora oggi conserva resti di laterizi ed opere murarie di epoca romana. Sui resti terrazzati della villa al mare, la cui forma rende inconfondibile il capo di Sorrento, in molti son soliti prendere il sole o pescare dai vicini scogli. Maggiori dettagli sulla villa di Pollio Felice sul sito del parco di Punta Campanella. Va sottolineato che i bagni della regina Giovanna sono facilmente raggiungibili, in circa 15-20 minuti, percorrendo una strada che parte dal Capo di Sorrento ed arriva fino al mare. La difficoltà è minima, eccezion fatta per il tratto finale che porta giù alla spiaggetta all'interno della conca naturale.
Nessun commento:
Posta un commento