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Il padiglione Rodi, Mostra d'Oltremare (1939)


Semi dimenticato ai margini della Mostra d'Oltremare, eppure oggetto di un progetto di riqualificazione che ne prevede il riutilizzo a partire dal 2015, il padiglione di Rodi è uno di quelli della Mostra d'Oltremare rimasto fedele al progetto originario, almeno dall'esterno, della mostra, ovvero di celebrazione della gloria dell'impero italiano nell'Africa del nord e nel Mediterraneo.  Come l'interno padiglione delle isole italiane nell'Egeo,  fu realizzato su progetto di G.B. Ceas e traeva ispirazione dagli alberghi assistenziali medioevali dell'Ordine Giovannita in Levante. La struttura architettonica con superfici fortemente squadrate e minuziosamente decorate ad intaglio fu costruita con rivestimenti in pietra di Taranto. Nel cortile interno fu ricostruita una tipica casa di Lindo. Nel 1952 ospitò durante la I Mostra Triennale del Lavoro Italiano nel Mondo la mostra degli Enti culturali e assistenziali (fonte sito Mostra d'Oltremare).  Insieme al vicino padiglione 19, fu utilizzato per diversi anni dal dipartimento di Fisica Teorica dell'Università degli studi di Napoli.  

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