Il tunnel borbonico da qualche settimana ha cambiato nome in galleria borbonica, a seguito di una causa che ha avuto per oggetto del contendere la primogenitura del nome "tunnel borbonico", fra il marchio registrato dall'associazione che cura e gestisce la struttura sotterranea accessibile dall'interno del garage Morelli ed il dominio internet registrato in precedenza da parte di un'altra associazione che ha scopi e finalità simili, dato che cura e gestisce altri spazi dei sotterranei di Napoli.
Il nuovo sito internet della galleria borbonica è pertanto http://www.galleriaborbonica.com/it/
Sarà importante veicolare presto quest'informazione per evitare che i turisti si debbano fermare delusi davanti al vecchio sito oscurato.
Come ben sottolineato dalla pagina wikipedia dedicata alla galleria borbonica (ancora sotto denominazione vecchia) la storia del tunnel va a ritroso nel tempo ben prima degli scavi di metà Ottocento voluti da Ferdinando II delle Due Sicilie, in quanto attraverso il percorso che unisce i differenti ingressi (l'altro ingresso principale è da vico del Grottone) si possono incontrare le cisterne dell'acquedotto realizzato dal Carmignano nel XVII secolo oltre a diverse cave utilizzate per costruire i palazzi in tufo partenopei. Uno dei percorsi, quello avventura, prevede l'attraversamento su zattera di una galleria della metropolitana abbandonata ed invasa dall'acqua (i cantieri della LTR, attuale linea 6 ancora in costruzione, negli anni '80 intercettarono il tunnel per errore, il che spinse a modificare il tracciato). Fra le tante cose da ammirare i resti di una statua d'epoca fascista, smontata ed abbandonata nelle cave oltre a numerose auto e moto d'epoca, dato che alcune cave furono utilizzate come deposito giudiziario dal comune di Napoli per anni nel Dopoguerra.
Intervista al responsabile della Galleria Borbonica pubblicata sul canale Youtube kappaellenews
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