Mobilità sostenibile: Napoli 32ma su 50 nel 2013 secondo euromobility e le basi per un 2014 migliore

Nella classifica dell' Osservatorio sulla mobilità sostenibile in Italia, che monitora le 50 principali città italiane in termini di aree pedonali, ztl, sistema di trasporti e tipologia di auto circolanti, Napoli è scivolata di oltre 10 posizioni in un anno, dal 21mo posto del 2012 al 32mo del 2013. 
Al di là delle classifiche generali (i dati sono in massima parte riferiti al 2012) , è interessante consultare il report pagina per pagina per sottolineare ancora una volta criticità e problematiche.  Tre dati innanzitutto balzano all'occhio: Napoli secondo l'edizione del 2013, pubblicata a dicembre ma basata su dati 2012, non risulta avere corsie ciclabili - cosa inesatta, dato che la pista ciclabile di Fuorigrotta-Agnano fu inaugurata nel corso del 2012 -, ha il parco auto più vecchio d'Italia, con il 30% delle auto circolanti euro 0 ed oltre il 50% delle auto non euro 4 (cosa nota e già scritta anche su questo blog), è a metà classifica per quanto riguarda il trasporto pubblico, in base al numero di posti moltiplicato per chilometro e rapportato al numero di abitanti. 
Il report presentato da euromobility  si focalizza anche sul numero di posti nei parcheggi di interscambio (Napoli fra le ultime), sui km di aree pedonali urbane (Napoli undicesima appena sotto Rimini), sull'indice di incidentalità (numero di incidenti su numero di abitanti), che colloca Napoli fra le città più sicure e con meno incidenti in assoluto. 
Questo dato deve far riflettere in quanto può essere letto in duplice maniera: da una parte conferma quanto da più anni si afferma in città, ovvero che il costo esagerato ed eccessivo delle assicurazioni RCA per chi è residente a Napoli non ha alcuna base statistica, dall'altra fa supporre che sia in auge l'usanza che molti incidenti minori vengano risolti in maniera amichevole, senza contattare le assicurazioni. 

Il report deve far riflettere in quanto evidenzia ancora una volta quanto Napoli sia indietro in termini di mobilità sostenibile sia per quanto concerne le novità tecnologiche e sostenibili (assenza totale di bike sharing, car sharing ridotto all'osso ma comunque inaugurato nel 2013, numero di mezzi pubblici ed auto a basse emissioni ridottissimo)  sia per quanto concerne quel che dovrebbe essere la base di partenza, ovvero l'efficienza del sistema pubblico.   Il 2014 inizia con la grande novità dell'inaugurazione della stazione Garibaldi della metropolitana di Napoli linea 1, che dovrebbe portare anche ad un maggior numero di bus in circolazione su altre tratte (la necessità di avere un collegamento via bus continuo e frequente fra piazza Garibaldi e zone della città servite anche dalla metro viene meno) ma anche con gli strascichi della crisi sia del trasporto pubblico su gomma ( i mezzi in circolazione sono pochi e vecchi) che su ferro (le improvvise variazioni negli orari e gli scioperi continui dei treni EAV Campania, ovvero di cumana e circumvesuviana).
Intervenire sulla mobilità sostenibile sarà e dovrà essere ancor di più una priorità per l'amministrazione comunale, a prescindere da nuove ztl locali, focalizzandosi su come ridurre il numero di auto vecchie in circolazione nelle ore di punta e su come incentivare un uso più razionale del servizio pubblico.
Il 2013 è stato del resto fortemente negativo (ancor più di quanto mostrato nel report, che utilizza dati 2012) per quanto riguarda l'inquinamento da particolato (PM10), con 118 sforamenti nella centralina vicina a piazza Garibaldi e con tutte le centraline che han superato il limite dei 35 giorni di sforamento annui del valore limite imposto da legge.  

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