la colmata di Bagnoli |
Una voce inattesa, quasi un diktat: il sindaco di Napoli ha oggi intimato attraverso un provvedimento "a Fintecna Spa di provvedere, entro
30 giorni, alla presentazione del progetto per la rimozione integrale
della colmata ai fini della messa in sicurezza dell'arenile di
Coroglio-Bagnoli" e" a Cementir Italia Spa di provvedere, entro
30 giorni, alla realizzazione delle opere necessarie alla messa in
sicurezza permanente del sito contaminato di pertinenza ai fini della
eliminazione dei pericoli per la salute collettiva. E la Fondazione Idis
dovrà provvedere, sempre entro 30 giorni, alla presentazione della
certificazione di avvenuta bonifica." (fonte)
Ma cosa è la colmata di Bagnoli? Una delle più grandi "bombe ecologiche" d'Italia. Negli anni '60 per ampliare l'area industriale che da lì a poco avrebbe assunto il nome di "Italsider" si decise di "colmare" il tratto di litorale fra Coroglio e Bagnoli con tonnellate e tonnellate di materiale di risulta e scarti di Ilva e Cementir, "residui della lavorazione della ghisa e
dell'acciaio misti a cemento (fonte)".
Nel corso degli ultimi decenni, dalla dismissione dell'intera area industriale, la colmata è stata al centro dei piani di riqualificazione e bonifica ambientale del territorio di Bagnoli, perchè non si può intervenire su Bagnoli senza prima rimuovere o cementificare (le proposte son più o meno queste da sempre) la "colmata a mare".
Rileggere un vecchio articolo pubblicato da Il Denaro nel 2007 aiuta a comprendere quali siano stati in passato i progetti (si pretendeva di prendere l'intera colmata e portarla a Piombino per la bonifica...) e quanto denaro pubblico sia stato sprecato.
L'atto del sindaco di Napoli, per quanto possa essere ritenuto "simbolico" o un atto "formale" dovuto, può acquisire grande importanza se innescherà nuovamente la discussione sulla colmata e potrà finalmente portare all'eliminazione di una delle peggiori eredità che i nostri avi hanno lasciato alla nostra generazione, quella di riqualificare luoghi incantevoli irrimediabilmente contaminati a piani industriali e di edilizia scellerati.
Di sicuro, dovesse riuscire nel corso del suo mandato a bonificare Bagnoli, De Magistris rientrerebbe nel novero dei grandi e i tanti piccoli errori compiuti finora in termini di gestione degli eventi, mobilità e quant'altro passerebbero in secondo piano.
Di sicuro non si tratta del primo atto di questo tipo, già la giunta Iervolino aveva provato ad intervenire in merito, coinvolgendo anche la procura (fonte La Repubblica del 2010).
Di sicuro non si tratta del primo atto di questo tipo, già la giunta Iervolino aveva provato ad intervenire in merito, coinvolgendo anche la procura (fonte La Repubblica del 2010).
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