Il bidone dell'umido in mezzo a decine di cartoni per strada |
Sono arrivati i bidoni "marroni" per la raccolta dell'umido: Fuorigrotta ne è piena, quartiere capofila di questo tentativo di rilancio della raccolta differenziata a Napoli insieme a Secondigliano, San Pietro a Patierno e Ponticelli. La scelta di comune di Napoli ed ASIA di accantonare la raccolta differenziata porta a porta nasce da considerazioni economiche ed anche logistiche.
Anche se non garantisce nè il controllo nè le percentuali della più classica raccolta "porta a porta", installare un bidone per la racolta dell'umido potrà portare ad un incremento della percentuale di raccolta differenziata in città, fermo ad un incredibilmente basso 21% secondo l'Osservatorio Regionale dei Rifiuti e contemporaneamente (prodigi della matematica) ad un più interessante 30% secondo Luigi de Magistris.
In linea di principio l'idea di contenitori per gli scarti alimentari in cui gettare di sera i residui organici non è affatto sbagliata, in quanto comporta senza eccessivi costi la differenziazione fra rifiuto secco ed umido, di fondamentale importanza sia per la gestione della differenziata (l'umido va in impianti di compostaggio e può essere trasformato in concime e simili, oltre a rielaborato parzialmente in biogas da bruciare) sia per l'utilizzo dell'indifferenziata come combustibile nei termovalorizzatori o più banalmente come riduzione dei quantitativi di spazzatura che va in discarica.
Da leggere l'intervento pubblicato sul sito di uècap, associazione di cittadini molto vicina all'opera dell'attuale sindaco di Napoli, che in queste settimane sta diventando uno dei principali strumenti di informazione (forse un po' troppo "filo-governativa") sulle attività del comune di Napoli.
Per sapere cosa effettivamente si può buttare nel contenitore marrone (utilizzando sacchetti e buste compostabili e/o biodegradabili altrimenti il tutto non ha alcun senso) si può consultare la pagina di Asia Napoli che ha lanciato la campagna pubblicitaria "Avanzi Qualcosa" ?
Cosa si:
Scarti di cibo freddi e sgocciolati, crudi o cucinati, bucce, noccioli, verdure, carne, pesce, riso, pasta, pane, biscotti, formaggi, gusci d'uovo, alimenti avariati; fondi di caffè, filtri di tè, camomilla. Tovagliolini o fazzoletti di carta unti, carta del pane sporca, cartoni di pizza sporchi di olio e tagliati a pezzi. Foglie e fiori provenienti dalla manutenzione di piante da appartamento, piante, terriccio dei travasi, legni da potatura e segatura, semi, tappi di sughero, cenere di legna, scarti di frutta.
Cosa No
Avanzi di cibi caldi, liquidi in genere e olio vegetale, pannolini e assorbenti, tessuti naturali e sintetici, mozziconi e cenere di sigaretta, carta dei formaggi e dei salumi e scarti di piante
Resta il fortissimo dubbio, in una città in cui gli incivili sono tanti ed i controlli e le multe pochi, dell'effettivo utilizzo corretto di questo nuovo approccio... la foto del resto è emblematica di quanto sia complessa la gestione del rifiuto a Napoli... un contenitore nuovo in mezzo a decine di cartoni gettati per strada...
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