Nel 1997 Carmine Schiavone, boss pentito della camorra, un casalese, rese una serie di dichiarazioni alla commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti. Parlò di tonnellate e tonnellate di rifiuti scaricati e seppelliti nei terreni approfittando anche di scavi per realizzazione di strade, di solventi, rifiuti industriali, di casse di piombo contenenti fanghi radioattivi, indicò i luoghi dove furono seppelliti i rifiuti radioattivi, "in un terreno dove oggi ci sono i bufali e sui quali non cresce più l'erba", descrisse il sistema della camorra per gestire l'affare miliardario dei rifiuti provenienti da Arezzo, da Massa Carrara, da Genova, La Spezia, Milano o dalla Germania, le lotte intestine, quelle 500000 mila lire a bidone che entravano nelle tasche dei camorristi.
Rifiuti in quantitativi tali da occupare buche anche di decine di metri a Castel Volturno come a Casal di Principe, a Villa Literno come a Casapesenna. Intere cave riempite di scarti industriali, non solo in provincia di Caserta ma anche altrove, nel Lazio o in Puglia, nelle discariche.
Si trattò di dichiarazioni talmente forti da essere in parte secretate. La Boldrini oggi ha chiesto ed ottenuto all'unanimità la declassificazione di questo terribile documento che ora è a disposizione di tutti:
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