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Casa degli amorini dorati: il peristilio con giardino |
Riaperta dopo due anni di restauri, la casa degli amorini dorati è
da un paio di mesi nuovamente visitabile da parte delle decine di migliaia di turisti che ogni giorno affollano gli scavi di Pompei. La domus, di dimensioni medie, è particolarmente interessante
sia per il bel giardino interno, che ricalca non quel che c'era in antichità ma la sistemazione verde introdotta dopo la prima sistemazione dopo gli scavi di inizio '900,
sia soprattutto per i tanti affreschi di diversi stili, segno che la casa era stata più volte modificata, frutto dell'unione di due abitazioni più piccole, e ristrutturata, con massiccia presenza del III stile. Dai due larari presenti nella domus si può notare come nella Pompei del I secolo d.C. fossero presenti sia i culti più tradizionali latini (Giove, Giunone, Minerva) che, accanto, culti esotici di derivazione egiziana, con affreschi raffiguranti Iside, Anubi ed altre divinità egizie in vesti più proprie degli antichi romani. La domus era di un parente di Poppea Sabina, seconda moglie di Nerone. Questo post fa parte di
una serie di interventi riguardanti Pompei.
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Il salone, con mosaico e decorazioni |
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e: Anubi, con testa di sciacallo, dio dei morti; Arpocrate, dio bambino, figlio di Iside e Osiride; Iside e Serapide, dio guaritore (fonte)
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