Il pontile di Castel dell'Ovo con i caratteristici lampioni a gas |
Napoli poteva vantare una strada celebre illuminata con l'antica luce dei lampioni a gas da quando, nel 1985, il comune di Napoli e Napoletanagas decisero di installare oltre trenta lampioni sul pontile che unisce Castel dell'Ovo a via Partenope, nell'ambito di un ambizioso progetto di ripristinare i lampioni a gas sull'intero lungomare di Napoli (già allora si parlava di rilanci e riqualificazione del "lungomare") dal Maschio Angioino fino a Mergellina (qui l'articolo de La Repubblica datato gennaio 1985).
I 38 candelabri in bronzo erano divenuti con il passare degli anni un elemento caratteristico, di sicuro effetto, per i tantissimi che sono soliti passeggiare sul pontile diretti sull'isolotto di Megaride, sia per recarsi al borgo marinari o per salire sulle terrazze di castel dell'Ovo.
Napoli da oggi non sarà più invece nella lista delle città che hanno conservato una "gas lamp street" o un luogo illuminato dalle luci a gas di città o metano che sia, come Berlino o Londra, come Boston, San Diego o Baltimora, giusto per fare qualche esempio. Una fra le poche fiammelle a gas all'aperto a Napoli resta quella che illumina l’antico ingresso di via Santa Caterina a Chiaia del Palazzo del Gas...
I lampioni di Castel dell'Ovo sono stati "restaurati", sostituendo l'illuminazione a gas con quella elettrica, le "reticelle" con tre lampadine bianche, colorando di vernice dorata le lanterne... almeno così sembra guardando le foto ed i commenti pubblicati in rete su facebook... un gesto strano, incompensibile senza approfondite spiegazioni, di sicuro non dettato da motivi economici (si tratta di 38 lampioni, un nulla, vero e proprio "rumore" rispetto ai costi di manutenzione e gestione dell'illuminazione pubblica cittadina), forse per motivi legati a qualche norma sulla sicurezza...
Di sicuro nel giorno in cui le prime pagine dei giornali locali sono occupate da colorate immagini di come sarà il lungomare di Napoli vedere qualcosa di bello ed unico che era divenuto patrimonio del lungomare di Napoli sparire nel silenzio non è un bel biglietto da visita della Napoli che sarà e che è nella mente di chi sta provvedendo a studiare come "migliorare" il lungomare più bello del mondo...
Probabilmente se qualche utente di facebook non se ne fosse accorto questa novità di agosto sarebbe passata quasi in silenzio...
A marzo 2013 la giunta aveva deliberato manutenzione dell'impianto di illuminazione a gas del molo di Castel dell'OvoDipartimento: DIREZIONE CENTRALE INFRASTRUTTURE, LAVORI PUBBLICI E MOBILITA'
Servizio proponente: GRANDI RETI TECNOLOGICHE E ILLUMINAZIONE PUBBLICA
Oggetto: Approvazione in linea tecnica del progetto di manutenzione dell'impianto di illuminazione a gas del molo di Castel dell'Ovo - installazione di corpi illuminati incassati "segnapassi" sul parapetto perimetrale. Autorizzare il Dirigente del Servizio Grandi reti Tecnologiche e illuminazione Pubblica a sottoscrivere il protocollo di intesa tra la Napoletanagas ed il Comune di Napoli, senza oneri aggiuntivi per il Comune.
Numero atto: 157
Va ricordato che Napoli fu la prima città in Italia, la terza in Europa, a dotarsi di un impianto di illuminazione a gas...
Descrizione dell'impianto di illuminazione realizzato nel 1985 da Storia dell'illuminazione a gas nella città di Napoli di A. Lizza.
38 candelabri in bronzo, con una disposizione dei centri luminosi del tipo bilaterale affacciata. Ogni fila è formata da 19 candelabri equipaggiati con 3 lanterne all’inizio e alla fine e con due lanterne nei restanti per un totale di 72 lanterne, ogni lanterna è dotata di 6 reticelle Auer.
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