Proprio quando finalmente sembrava che la crisi di Edenlandia e dello zoo di Napoli fosse giunta al termine, con il piano di rilancio di Clair Leisure (nuovo nome di Brainspark) che si dichiarava pronta alla gestione solo un mese e mezzo fa, la situazione è precipitata nelle ultime settimane, con la scoperta della presenza di numerosi abusi edilizi mai sanati all'interno di Edenlandia, che ha fatto causare l'arenamento della trattativa.
A due giorni dalla dichiarazione dell'assessore allo sviluppo economico del comune di Napoli Panini, che dava la possibilità di dichiarare la zona area di pubblica utilità per eliminare il problema di abusi commessi all'atto di costruzione del parco, oltre cinquant'anni fa, con la speranza della riapertura del dialogo con Clair Leisure, è di oggi la notizia del licenziamento da parte del curatore fallimentare di tutti i dipendenti per carenza di denaro in cassa.
La struttura, del resto, è chiusa da oltre un mese in quanto dovevano iniziare i lavori di ristrutturazione.
Bisogna intervenire quanto prima per far sì che l'accordo con la società italo-svizzera, pronta ad investire oltre cinque milioni di euro, vada in porto. Non è possibile immaginare un secondo danno enorme per Fuorigrotta in particolare e Napoli in generale dopo la distruzione di Città della Scienza. Vanno tutelate le famiglie dei lavoratori, la salvaguardia degli animali ospitati nel giardino zoologico e più in generale un'area intera dedicata ai bambini napoletani.
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