Pizza ed il futuro urbano occupano la scena in questi giorni a Napoli a causa della sovrapposizione parziale di due eventi radicalmente differenti ospitati a Napoli: il Pizza Village ed il World Urban Forum organizzato dall' UN-Habitat, l'agenzia delle Nazioni Unite per gli insediamenti urbani.
Se la vetrina di Napoli è stata concessa a quasi 40 pizzerie partenopee, il WUF è stato organizzato all'interno della Mostra d'Oltremare, sia per motivi logistici che di sicurezza.
Per quanto riguarda il Pizza Village, anticipato da alcune polemiche riguardanti la sicurezza del cantiere per realizzare gli stand espositivi, questo ha tutte le premesse per essere un evento di massa -tempo permettendo, ieri la gente era poca- all'insegna della pizza napoletana, con numerosi spettacoli serali (nell'ordine, dal 5 al 9 settembre, Concerto dell'orchestra del Conservatorio San Pietro a Majella, le battute di Simone Schettino, la musica di Demo Morselli, i comici di Made in Sud, la musica di Mario Maglione ) e prezzi se non popolari, quanto meno accettabili (con 10 euro si ha una pizza, una bibita, gelato e caffè).
Il World Urban Forum, invece, ha riempito la città e gli alberghi di dignitari e personaggi di spicco da ogni parte del mondo, in particolare dai paesi asiatici ed africani. Nonostante sia stato (oggi è il giorno di chiusura) un evento di importanza mondiale e nonostante Napoli abbia avuto l'onere di essere la prima città "non capitale" ad ospitarlo, probabilmente resterà nella memoria dei napoletani più per le gaffe e le figuracce del presidente della Provincia Cesaro che per la partecipazione della cittadinanza alle riunioni, alle discussioni, agli eventi collaterali. Eppure i numeri sono dalla parte degli organizzatori, con 10000 arrivi a Napoli per un forum che ha ospitato stand da oltre 150 nazioni.
Anche nell'organizzazione degli eventi Napoli è una città piena di contrasti e controsensi, quel che conta è che l'esperienza del WUF sia utile per l'organizzazione del Forum delle Culture, che si terrà nel corso del 2013 e del quale, nonostante sia un evento di caratura mondiale, si è oramai persa traccia sul sito ufficiale e sui siti istituzionali. Qualche pizza in meno ed un po' di cultura in più non guasterebbero all'immagine della città di Napoli.
Per quanto riguarda il Pizza Village, anticipato da alcune polemiche riguardanti la sicurezza del cantiere per realizzare gli stand espositivi, questo ha tutte le premesse per essere un evento di massa -tempo permettendo, ieri la gente era poca- all'insegna della pizza napoletana, con numerosi spettacoli serali (nell'ordine, dal 5 al 9 settembre, Concerto dell'orchestra del Conservatorio San Pietro a Majella, le battute di Simone Schettino, la musica di Demo Morselli, i comici di Made in Sud, la musica di Mario Maglione ) e prezzi se non popolari, quanto meno accettabili (con 10 euro si ha una pizza, una bibita, gelato e caffè).
Il World Urban Forum, invece, ha riempito la città e gli alberghi di dignitari e personaggi di spicco da ogni parte del mondo, in particolare dai paesi asiatici ed africani. Nonostante sia stato (oggi è il giorno di chiusura) un evento di importanza mondiale e nonostante Napoli abbia avuto l'onere di essere la prima città "non capitale" ad ospitarlo, probabilmente resterà nella memoria dei napoletani più per le gaffe e le figuracce del presidente della Provincia Cesaro che per la partecipazione della cittadinanza alle riunioni, alle discussioni, agli eventi collaterali. Eppure i numeri sono dalla parte degli organizzatori, con 10000 arrivi a Napoli per un forum che ha ospitato stand da oltre 150 nazioni.
Anche nell'organizzazione degli eventi Napoli è una città piena di contrasti e controsensi, quel che conta è che l'esperienza del WUF sia utile per l'organizzazione del Forum delle Culture, che si terrà nel corso del 2013 e del quale, nonostante sia un evento di caratura mondiale, si è oramai persa traccia sul sito ufficiale e sui siti istituzionali. Qualche pizza in meno ed un po' di cultura in più non guasterebbero all'immagine della città di Napoli.
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