Ancora rifiuti a Napoli, un equilibrio instabile che porta solo danni di immagine

Rifiuti parzialmente bruciati - facoltà di lettere angolo facoltà di giurisprudenza, centro di Napoli - 28 marzo 2012
 Ancora una volta al di là di quella linea sottile che separa la normalità dall'emergenza, una parte di Napoli si è svegliata nuovamente invasa dalla spazzatura.  A chiazze, in una città in massima parte discretamente pulita, sono comparsi nuovamente ammassi informi di rifiuti ed in almeno un caso è stato bruciato il cumulo di spazzatura con i danni all'ambiente ed alla salute delle persone ben noti.  Dal centro della città fino a quartieri come Fuorigrotta, sono diverse le situazioni "anomale".
Decine e decine di sacchi della spazzatura non raccolti - sede RAI di viale Marconi, di fronte facoltà di ingegneria - 28 marzo 2012
Nonostante Napoli abbia superato Roma in termini di percentuale di raccolta differenziata (l'ultimo dato noto attesta un 26.1% di RD rispetto al 25.6% della capitale), nonostante l'impegno profuso dall'amministrazione comunale, è indubbio che la lentezza con cui si affronta il problema non contribuisce a decretare davvero la parola fine al problema rifiuti. 
Napoli non è in emergenza, è semplicemente in una condizione di equilibrio INSTABILE: bastano uno sciopero selvaggio non programmato o la chiusura temporanea di una discarica per causare un enorme danno di immagine alla città.  
Se da una parte può sembrare perfidamente calcolato che ad ogni approssimarsi di periodi di festività compaiano quintali e quintali di rifiuti per le strade di Napoli - è già accaduto più volte negli ultimi anni-, il che può far pensare ad un disegno criminale o quanto meno disonesto, è indubbio che l'assenza di un piano ATTUATO di gestione del rifiuto contribuisce a far vivere Napoli nell'incertezza, fra navi che viaggiano verso l'Olanda e camion che girano per l'Italia intera in cerca di qualcuno di buona volontà che voglia guadagnare quattrini con la nostra spazzatura, con conseguente incremento costante della TARSU per i napoletani. 
Urge investire per realizzare impianti di compostaggio e trattamento dei rifiuti, incrementare ancora la raccolta differenziata e vanno individuate quelle soluzioni che permettano di BRUCIARE un combustibile DERIVATO dai rifiuti che possa contribuire ad eliminare il problema ed al contempo a ridurre l'inquinamento ambientale.  Se bruciare il tal quale è una necessità inevitabile ad Acerra, con tutte le conseguenze in termini di emissioni inquinanti, è follia non cercare soluzioni tecnologiche che permettano davvero di realizzare combustibili il meno sporchi possibile partendo dalla spazzatura, con emissioni che possono essere inferiori rispetto a quelle dei combustibili fossili tradizionalmente utilizzati per produrre energia elettrica.

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