In qualsiasi modo si voglia interpretare questo dato, la Campania è presente al sesto posto nella classifica dei comuni ricicloni 2011 (ovvero quei comuni che hanno una percentuale di raccolta differenziata superiore al 60%) di Legambiente con 60 comuni (il 10,9%) a fronte degli 84 del 2010. Mettendo per un attimo, qualora sia possibile, il disastro Napoli, sono diverse le realtà che emergono dalla spazzatura come virtuose e degne di nota. In prima fila ancora Salerno, che si conferma miglior capoluogo di provincia di tutto il Centro-Sud (in realtà il centro è la maglia nera con zero capoluoghi) con una percentuale di raccolta differenziata superiore al 70%, risultando in assoluto il capoluogo di provincia con più residenti (uno dei due con oltre 100.000 abitanti) ad aver raggiunto l'agognata soglia del 60% di raccolta differenziata, superando anche capoluoghi del tutto ignoti e di dimensioni effimere come Carbonia. Oltre a Salerno, nonostante la "perdita" di ben 24 comuni nel gruppo dei comuni ricicloni fra cui la pur sempre virtuosa Portici, scorrendo l'elenco vanno segnalate le ottime performance di Avellino (64,6%), Baronissi (SA, primo fra i comuni ricicloni del Sud), Cava de'Tirreni (66%), mentre capofila dei comuni con oltre 10.000 abitanti della provincia di Napoli è Massa Lubrense (65,9%) seguita da Vico Equense, Piano di Sorrento, Sorrento. Mancano all'appello, rispetto al 2010, oltre alla già citata Portici, anche Grumo Nevano e Monte di Procida. Occorre rimboccarsi le maniche affinchè altri comuni possano entrare in questa speciale classifica e Napoli possa finalmente raggiungere percentuali degne di nota.
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