Una domenica mattina qualunque in piazza Santa Maria la Nova |
Le iniziative lodevoli dei giovani napoletani aderenti a CleaNap, diventati oramai un piccolo esercito, arrivano sulle pagine dei principali quotidiani nazionali e locali dimostrando la volontà di (parte) dei residenti della città di reagire e cercare di ripulire fisicamente una città che meriterebbe ben altro che emergenze rifiuti continue e degrado dei monumenti. Quel che rattrista di più è l'inutilità di tali iniziative, dato che già pochi istanti dopo l'uscita di scena dei giovani volontari, spente le telecamere, le piazze tornano nelle sporche mani di quanti non esitano a danneggiare monumenti e palazzi, a sporcare ed a distruggere beni architettonici. Accanto alle iniziative di cittadinanza attiva, siano esse legate a comitati o movimenti, serve educare napoletani ed istituzioni. L'esempio di piazza Santa Maria la Nova, spesso in home page su questo blog, è lampante. Giovani ripuliscono quel che altri giovani hanno sporcato e danneggiato. Vanno educati quanti sono soliti fare graffiti ed altro, vanno controllati e puniti, obbligando questi - cattivi - esempi della gioventù napoletana a ripulire. Serve presenza delle forze dell'ordine nelle notti napoletane per verificare che non vi siano venditori abusivi di bottiglie di birra, che vengano rispettate le regole da parte degli esercizi commerciali in termini quanto meno di emissioni acustiche e rispetto orari, che venga esclusa ogni attività illecita legata allo spaccio di droga.
Non si può pretendere che iniziative di cittadinanza attiva, che diventano addirittura illegali se attuate senza il placet degli uffici comunali competenti - è difatti vietato ripulire un muro di una chiesa senza autorizzazione ed addirittura anche piantare un piccolo arbusto può essere sanzionato -, si possano sostituire all'assenza del comune e della municipalità.
Chi scrive è fermamente convinto dell'utilità della cittadinanza attiva, facendo difatti parte del comitato per la tutela e salvaguardia di piazza Bovio, è conscio però del fatto che da soli, senza sostegno delle amministrazioni, è difficile riuscire nel tentativo di salvare Napoli, di ripulire una città meravigliosa. CleaNap deve essere uno sprone per i tanti altri giovani e giovanissimi che girano lo sguardo altrove quando vedono un graffitaro in azione, non è una soluzione ma un suggerimento non per quanti già amano la città bensì per coloro che la odiano, per quanti antepongono il proprio interesse a quello della collettività, per quegli idioti che ritengono che un proprio murales o un graffito abbia più valore di un palazzo del Seicento o di una chiesa antica.
Un grazie a CleaNap in attesa finalmente di scrivere un "grazie" a quanti dovrebbero fare il proprio dovere ma latitano colpevolmente.
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