acque sorgive pulite - Cassino, terme varroniane |
Come riportato dal Corriere della Sera di oggi, l'Unione Europea non rinnoverà le deroghe riguardanti le massime concentrazioni di sostanze inquinanti e pericolose ammesse negli acquedotti di numerose località italiane. Se il problema della concentrazione di arsenico nell'acqua, fino a cinque volte superiore al limite imposto dall'UE, interessa sopratutto le falde laziali e ben 91 città e borghi (sparsi tra le provincie di Roma, Latina e Viterbo), per quanto riguarda la Campania scadranno il 31 dicembre 2010 le deroghe riguardanti la concentrazione eccessiva di fluoruro per 14 comuni in massima parte dell'area vesuviana. Il problema non è di poco conto in quanto rischiano di non essere più considerate "potabili in deroga" le acque di rubinetto di Portici, Ercolano, Torre del Greco, Terzigno, Volla, San Giuseppe Vesuviano, San Giorgio A Cremano, Cercola, BoscoTrecase, Ottaviano, San Sebastiano al Vesuvio, Somma Vesuviana, Sant'Anastasia, Pollena Trocchia.
Dal primo gennaio 2011, a meno di leggi e deroghe dell'ultima ora, centinaia di migliaia di cittadini della provincia di Napoli non potranno più utilizzare l'acqua di rubinetto se non per lavarsi. Va scritto che la salute non tiene conto delle deroghe e che sembra assurdo che l'acqua debba essere considerata potabile "in deroga". Interventi di manutenzione della rete idrica, in genere vetusta e con enormi perdite, filtri e sistemi tali da ridurre in maniera significativa gli inquinanti presenti nelle acque di falda dovrebbero essere problemi di attualità da risolvere quanto prima.
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