Rifiuti a via De Pretis tre giorni fa - ora è molto peggio |
Avevo deciso di non scrivere più di rifiuti, di non pubblicare più le tante immagini tristi di una città meravigliosa ricoperta dalla monnezza, avevo sperato che la politica prendesse atto di una situazione da risolvere con coscienza ed intelligenza nel minor tempo possibile.
Vane speranze.
Che l'emergenza rifiuti sia tornata prepotentemente in televisione dopo la visita dei commissari della UE è qualcosa di positivo, perchè sembrava ci fosse la volontà di nascondere il problema.
Che il nostro presidente del consiglio, on. Silvio Berlusconi, debba telefonare in diretta durante una trasmissione televisiva (Ballarò) per rinnegare quanto dichiarato pubblicamente giorni prima, che abbia confermato sostanzialmente di aver ripulito il centro della città dopo i famosi tre giorni, è qualcosa di assurdo.
Il centro di Napoli è perennemente ricoperto dall'immondizia da settimane. Le immagini che ho raccolto in queste settimane dimostrano che quel che scompare da una parte, da un marciapiede, appare puntualmente sulla via adiacente o a poche decine di metri. Non si è in grado di raccogliere sistematicamente tutta la spazzatura presente e ci si limita ad eliminare i cumuli più grossi... peccato che mentre se ne rimuove uno altri due vengono a crearsi, ancora più grandi.
Serve un intervento deciso, di quelli del tutto controproducenti da un punto di vista politico. Va urgentemente raccolta la spazzatura ed inviata in qualche discarica ed è priorità avviare contemporaneamente la raccolta differenziata porta a porta (altrimenti il problema dell'umido resta) ed iniziare a costruire un vero CICLO di gestione dei rifiuti, attraverso impianti per la produzione di combustibile da rifiuti solidi urbani (il "CDR") e la costruzione di termovalorizzatori che abbiano il maggior rendimento energetico ed il minor impatto sull'ambiente possibili. Non è possibile immaginare che un impianto per la produzione di energia debba utilizzare come combustibile monnezza tal quale, non è possibile immaginare di risolvere l'emergenza senza ridurre considerevolmente il volume della spazzatura attraverso la raccolta differenziata porta a porta.
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