In occasione dell'oramai tradizionale weekend di primavera dedicato alla visita del patrimonio di proprietà del FAI ( Fondo Ambiente Italiano), voglio proporre quella che è una delle più belle passeggiate non troppo impegnative che è possibile fare in penisola sorrentina: il percorso che dal paesino di Nerano porta fino alla baia di Jeranto, in piena area protetta, vietata alle barche, buona parte della quale è di proprietà proprio del FAI.
L'accesso al sentiero, che porterà fino ad una piccola spiaggia dopo circa 30-40 minuti, è poco dopo la piccola piazzetta del borgo di Nerano, nel comune di Massa Lubrense, lungo la via che da Sant'Agata o da Termini porta giù a Marina del Cantone. Una parte del percorso è al sole e pertanto si consiglia di partire di buon mattino e di ritornare nel tardo pomeriggio, onde evitare, sopratutto in stagione estiva, la calura.
Durante la prima parte del tragitto, camminando all'ombra, è possibile fermarsi più volte per ammirare il panorama che offre la costiera, dalla vicina Marina del Cantone fino a Praiano. Le numerose agavi, le torri di avvistamento (la torre di Montalto) e la macchia mediterranea offrono diversi spunti per scattare fotografie belle ed originali. Non è raro notare delfini che solcano il mare, ovviamente utilizzando lo zoom delle macchine fotografiche o un binocolo.
Il sentiero è abbastanza agevole per un sessanta/settanta per cento. L'unico vero tratto insidioso consiste nella discesa fin giù alla spiaggia. Come facilmente comprensibile dalla prima fotografia, la "scalinata" che porta giù a tutto è un insieme di massi posizionati alla rinfusa, il che fa sì che sia necessario dotarsi di scarpe adatte, possibilmente da trekking. Durante il weekend FAI (27-28 marzo), come appreso navigando sul sito web e leggendo dai siti internet di informazione locale, sarà possibile approfittare di visite guidate e - probabilmente - percorrere anche i tratti del sentiero normalmente chiusi all'accesso di turisti e bagnanti.
Doppiata la punta di Montalto la vista sulla baia di Ieranto è fenomenale, con diverse insenature, macchia mediterranea, acqua cristallina ed i faraglioni di Capri come sfondo. Appare subito evidente che questo angolo di paradiso sia stato fortemente danneggiato nel corso del secolo scorso, a causa della presenza di una cava che ne ha modificato l'aspetto. I ruderi degli insediamenti industriali sono visibili in fotografia sulla sinistra e sono di proprietà del FAI. Si tratta di una cava collegata agli stabilimenti ILVA di Bagnoli. La piattaforma che veniva utilizzata per l'attracco delle navi ed il carico e scarico del materiale è oggi utilizzata dai bagnanti per prendere il sole in estate.
La spiaggia accessibile da terra, attraverso il sentiero, è piccola e spesso curiosamente affollata in estate. E' attivo infatti un servizio di navetta che dalla vicina marina del cantone porta una decina / ventina di bagnanti in questa località. Il mare, essendo l'intera area protetta, la pesca e la navigazione di imbarcazioni non autorizzate vietate, è cristallino e ricco di fauna e flora.
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