Il sonno della ragione genera mostri
Francisco Goya, 1797
A prescindere da quanto deprecabile sia quanto accaduto al presidente del consiglio, a prescindere dal ridicolo comportamento di alcuni utenti di facebook che hanno creato o si sono aggiunti a gruppi (in massima parte goliardici) in cui si inneggiava all'odio verso questo o quel personaggio politico, va affermato con FERMEZZA che la libertà di espressione è un diritto fondamentale e che non è possibile immaginare di accomunare in un unico contesto parole come democrazia e censura di internet. In Parlamento c'è chi ha la pretesa di discutere di filtri senza conoscere minimamente questo a cosa possa portare: filtrare l'accesso ( leggasi: CENSURARE) a gruppi di facebook, dato che questo non è possibile fisicamente, corrisponde a filtrare l'intero dominio facebook.com ... in Cina esistono filtri su facebook... il risultato è che in Cina non è possibile accedere a facebook.
Filtrare blog in cui vengono espressi giudizi nei confronti di tizio o caio considerati eversivi corrisponde a proibire di fatto l'accesso ad intere piattaforme: in Cina ad esempio questo blog non è visibile, in quanto blogspot è filtrato e di fatto censurato in toto e non perchè il governo cinese possa considerare pericoloso per il regime qualche intervento con fotografie di Napoli o Sorrento...
La proposta di alcuni parlamentari, qualora approvata, porterebbe l'Italia a livelli di libertà di espressione e democrazia pari a quelli che si hanno in Cina, con l'unica, semplice, piccola, piccolissima differenza che in Italia esiste una democrazia parlamentare, mentre quel che c'è in Cina è comunemente accomunato ad un regime totalitario di ispirazione comunista.
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