La notizia è di qualche ora fa, letta per la prima volta nel pomeriggio di ieri su un portale locale (positanonews.it), poche ore dopo rilanciata sui principali quotidinani on line italiani, una notizia assurda, vergognosa, che fa gridare allo scandalo: il mare di Sant'Agnello, le chiare acque prospicienti il golfo del "pecone" o del "pecoriello", un'insenatura naturale inaccessibile (l'ingresso è dotato di cancello) da terra in quanto area protetta, è stata macchiata forse indelebilmente da una scura marea di liquami fognari.
Ricordo che fin da bambino si narrava che da quelle parti c'era uno scolo fognario che scaricava direttamente a mare, ma non avrei mai immaginato che quello scolo, nel 2009, dopo le note polemiche sui depuratori campani, avesse ancora un senso e potesse essere così pericoloso. Già la settimana scorsa, sempre su "Positano news" si leggeva di un'inchiesta riguardante lo sversamento in mare di un ingente quantitativo di sottoprodotti del ciclo di lavorazione delle olive per l'olio direttamente in fogna e quindi in mare... ora... dopo pochi giorni, le fotografie e i video fatti da Claudio d'Esposito, responsabile locale del WWF, descrivono una situazione vergognosa, con chiazze marroni che ricoprono l'azzurro del mare e rovinano un'area protetta.
E' evidente che l'assenza di una etica ambientale può portare a danni enormi, sia in termini di distruzione dell'ecosistema, che in termini - che purtroppo interessano di più - di riduzione del turismo e, di conseguenza, di introiti per chi ha imprese e negozi in penisola sorrentina.
La speranza, che temo purtroppo esser vana, è che i responsabili di tale scempio possano essere individuati, arrestati e che debbano pagar di tasca propria il costo necessario per far ritornare la baietta ed il mare antistante alle condizioni originarie.
Sarebbe interessante conoscere il nome del frantoio che ha causato il primo danno, così da poterne boicottarne i prodotti, così come sarebbe interessante capire come sia possibile che una condotta possa versare liquami in mare, in piena zona turistica, a poche decine di metri da stabilimenti balneari e spiagge di notissimi alberghi, a quattro e cinque stelle.
Spero di poter presto aggiornare il blog con news in merito.
La speranza, che temo purtroppo esser vana, è che i responsabili di tale scempio possano essere individuati, arrestati e che debbano pagar di tasca propria il costo necessario per far ritornare la baietta ed il mare antistante alle condizioni originarie.
Sarebbe interessante conoscere il nome del frantoio che ha causato il primo danno, così da poterne boicottarne i prodotti, così come sarebbe interessante capire come sia possibile che una condotta possa versare liquami in mare, in piena zona turistica, a poche decine di metri da stabilimenti balneari e spiagge di notissimi alberghi, a quattro e cinque stelle.
Spero di poter presto aggiornare il blog con news in merito.
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