Napoli, l'immondizia ed i modi per "valorizzarla"

Piccoli controsensi alla napoletana(1)... il problema dei rifiuti è risolto ( così scrivono sui giornali) ... la tassa sui rifiuti aumenta di oltre il 60%

Piccoli controsensi alla napoletana(2)... Bagnoli è uno dei quartieri nel quale è partita la raccolta differenziata porta a porta... diverse strade di Bagnoli sono nuovamente ( o ancora? )delle vere e proprie discariche a cielo aperto.

Questi sono solo due esempi di quante incongruenze ci siano allorquando si tocca l'argomento "monnezza"... potrei infatti continuare per pagine e pagine.... ma non sono qui a cercare i controsensi ma ad esprimere un parere ed a provare a lanciare qualche idea ( o ad appoggiare in pieno quelle di altri ;) ).

Il problema dei rifiuti a Napoli e nel napoletano viene sempre affrontato da punti di vista sbagliati... che portano a procrastinare il problema senza effettivamente venirne a capo.

Tralasciando - per non incorrere in autocensura- il discorso assurdo e vergognoso sull' indiscriminato ( a prescindere da luogo di residenza e reddito ) aumento della famigerata TARSU e la contemporanea variazione del periodo di pagamento di questa, che di fatto porterà i napoletani a versare dopo 7-8 mesi nuovamente la tassa, quasi raddoppiata, dato che pare sia dovuto ad applicazione di leggi nazionali, mi pare doveroso soffermarsi su alcune questioni.

Il termovalorizzatore di Acerra

... progettato da Bassolino ed ultimato grazie all'intervento salvifico (?!) di Berlusconi...
...nuovo ma già vecchio... ... l'ideale per i rifiuti napoletani... un gioiello o un bidone????

Sul termovalorizzatore si è scritto e discusso tantissimo... partendo da esempi fantastici e favolosi di realtà moderne in cui i termovalorizzatori sono ubicati nelle zone centrali delle grandi capitali europee ... arrivando a dati su inquinamento ed a analisi tecniche su se tale impianto sia un progetto "antiquato" o meno.

La realtà è ovviamente complessa ed una valutazione su tale impianto può essere fatta solo partendo da alcuni assunti fondamentali:

1) cosa è un termo-valorizzatore... un eufemismo di inceneritore? qualcosa che valorizza la nostra quotidiana immondizia?

Non proprio... è semplicemente un impianto per la produzione di energia elettrica che al posto di bruciare olio combustibile, metano o combustibili tradizionali, ha come combustibile i rifiuti. Fa le stesse cose di un inceneritore solo che invece che produrre solo agenti inquinanti produce anche energia elettrica.

2) inquina?

La risposta è "dipende" ... da cosa? beh... semplicemente da quale è il nostro punto di riferimento... E' sicuramente una fonte localzzata di inquinamento: come tutte le centrali elettriche emette in atmosfera sia CO2 che inquinanti di vario genere oltre a quantitativi di incombusti e ceneri.
Fa bene all'ambiente e contribuisce a diminuire l'inquinamento ?
Certamente sì ! Trasforma l'immondizia, che altrimenti andrebbe bruciata o lasciata ad inquinare ed emettere gas di vario genere nelle discariche, in fonte energetica e la utilizzo al posto dei derivati del petrolio...

3) Il termovalorizzatore di Acerra è nuovo o vecchio (come concezione)?

Anche qui la risposta è "dipende": è sicuramente di vecchia concezione, inquina molto di più e rende meno di tanti impianti di recente progettazione MA è il migliore impianto che si possa costruire a Napoli...
... perchè ? ...
Perchè abbiamo un quantitativo enorme e spropositato di rifiuti indifferenziati nelle discariche ed è necessario avere impianti che possano "mangiare" di tutto... non per nulla serviranno altri impianti come questo per cominciare a smaltire quanto prodotto in passato... in attesa di ragionare sul presente e sul futuro... perchè - cosa che raramente si dice - l'impianto di Acerra lavorerà fondamentalmente per smaltire l'immondizia degli anni scorsi... non quella prodotta oggi o domani...

Dove stiamo andando? la strada è quella giusta?

L'unico modo per affrontare in maniera corretta il problema dei rifiuti è produrne il meno possibile, differenziare i rifiuti prodotti, riutilizzare e riciclare quelli riutilizzabili e bruciare come combustibile, attraverso opportune operazioni che possano portare i rifiuti a diventare gas di sintesi, quelli non riciclati.

Si tratta di tre passaggi... non di trecento o mille... eppure...sembra che la soluzione al problema sia davvero difficile...

1) Ridurre imballaggi utilizzati e rifiuti prodotti
2) Realizzare una rete che possa spingere verso un'efficiente raccolta differenziata porta a porta
3) Realizzare sistemi per la produzione di energia elettrica "innovativi" che possano trasformare l'immondizia in energia ( gassificatori ) accanto a classici "termovalorizzatori" adatti a bruciare l'immondizia accumulata in questi anni.

Se "produrre meno rifiuti" non dipende nè dal comune di Napoli nè dai napoletani se non in maniera alquanto marginale ( le decisioni riguardanti buste di plastica - le tolgono... le tolgono.. le tolgono ma stanno sempre là - o imballaggi di certo non sono "locali" e nemmeno semplicemente italiane) quel che dipende fortemente dalla volontà del popolo napoletano è effettuare una raccolta differenziata che sia davvero efficace.

Ricordando che il napoletano è pigro e fortemente tendente a scaricare le colpe sul primo terzo di passaggio, sia esso un governatore, un sindaco, un presidente del consiglio o semplicemente il "dirimpettaio", sarebbe utile ed opportuno realizzare in tempi brevi una VERA raccolta differenziata porta a porta, così come avviene già da tempo in molti comuni dell'area napoletana.
Un problema di tal portata va affrontato in maniera diretta e brutale:
il comune deve obbligare il cittadino a fare la raccolta differenziata, fornendo i mezzi ( bidoni palazzo per palazzo e buste di vario tipo) ed organizzando un REALE sistema di controllo in modo tale da far pagare multe salate ai condomini che non rispettano l'ambiente.
Il progetto del comune, già partito e che interessa, al momento, circa un quinto della popolazione napoletana, sembra essere una risposta concreta e valida anche se, come sempre accade a Napoli per le notizie positive, poco pubblicizzata.
La Iervolino, a meno di due anni da fine mandato e con nessun voto da perdere, dovrebbe trovare la forza di accelerare questa via già intrapresa: dal sito del comune risulta che il piano comunale prevedeva 200.000 cittadini interessati alla raccolta differenziata "porta a porta" per il 2009... sinceramente sarebbe il caso di obbligare tutti i 900.000 e passa abitanti della città a far così nel più breve tempo possibile.

Per riassumere in breve, ben vengano i "termovalorizzatori" purchè siano di ultima generazione, tenendo presente che una corretta raccolta differenziata fatta in maniera ottimale porta all'automatica riduzione dei quantitativi di combustibile per detti impianti.

Due note che non riguardano strettamente Napoli ma esempi di civiltà che sarebbe necessario adottare in Italia:

1) mi è stato fatto notare che in Germania  ( video su youtube ) nei grandi magazzini esistono punti di raccolta delle bottiglie di plastica usate:  per ogni bottiglia cestinata ci sono circa 0.2 - 0.25 € per chi l'ha portata.
Risultato?  Buona parte dei cittadini butta le proprie bottigliette e quelle che non vengono riciclate diventano un business fondamentale per la sopravvivenza per molti clochard o nomadi, che raccogliendo bottiglie di plastica per terra o chiedendole in "elemosina" , riescono a racimolare un po' di denaro aiutando - loro più che i cittadini produttori di immondizia - la società.
2) In Australia in una cittadina hanno vietato l'utilizzo di bottiglie di plastica, ritenute - a ben ragione - altamente inquinanti. Nella nazione oceanica è in discussione la possibilità di vietare la produzione ed il consumo di acqua minerale in bottiglia di plastica ( giustissimo dato che fra l'altro è arcinoto ed ovvio che l'acqua in bottiglia è meno pulita e controllata dell'acqua che arriva nelle nostre fontane).

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