A casa a curarmi l'assenza di voce... ogni tanto una giornata senza parole urlate non fa male... io sibilo, non parlo, ed il mondo che gira attorno a me deve adattarsi, abbassare il volume, rientrare in un range di decibel inusitato per la vita cittadina.
Eccezion fatta per i due cuccioli urlanti - per chi passa di qui senza conoscere l'autore, i cuccioli urlanti son due fantastici gemelli di poco meno di 16 mesi -, che da poco han scoperto la gioia delle parole e delle grida , va detto che avere giusto un filo di voce ha i suoi pregi ed i suoi vantaggi.
Ho fatto diverse ore di "didattica frontale" all'Università nella mia carriera di ricercatore rigorosamente precario (potrei scrivere "non strutturato", fa più chic ma precario rende meglio l'idea...purtroppo) ma mai come ieri mi sono accorto che è più facile farsi ascoltare parlando a voce bassa che urlando a squarciagola... puà essere il segreto di Pulcinella... ma è così... il livello di attenzione è più elevato ed è più facile capire al volo se l'attenzione dei discenti sta calando o meno.
Forse dovremmo riscoprire il piacere dei toni bassi e pacati, in un mondo in cui urlare e gridare sembra essere diventato indispensabile per far sì che le proprie idee possano oltrepassare la coltre spessa dell'oblio, forse ha sempre avuto ragione chi ha sempre sostenuto che urlare non serve a dar maggiore forza alle proprie idee e che cercar di sopravanzare con la voce il proprio interlocutore non è un modo intelligente di cercar di far trionfare il proprio punto di vista.
Cerchiamo nella vita quotidiana di abbassare il volume, di tornare a parlare a volume normale, senza gridare nè urlare.
2 commenti:
.....non sarebbe il caso che, invece di scrivere queste stupidasggini, tu vada a lavorare e produrre qualcosa di costruttivo per te stesso e per gli altri?
sibilando sibilando le spari grosse
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