Piscina Mirabilis: è questo il nome che i studiosi diedero nel XVII secolo alla enorme cisterna romana di Miseno. Non una cisterna comune per l'acqua potabile, ma quella probabilmente fu la più grande cisterna mai costruita dagli antichi romani, interamente scavata nel tufo, alta 15 metri, lunga 70 e larga 25, con una capacità di 12.000 metri cubi d'acqua potabile a servizio della flotta imperiale romana ormeggiata a Miseno, la Classis Misenensis, prima flotta dell'impero per numero di navi. L'imponente piscina mirabilis, divisa in cinque navate dai quarantotto enormi pilastri, era la perfetta conclusione di un'opera architettonica titanica del I sec d.C., l'acquedotto romano del Serino che partendo dalla località dell'avellinese portava l'acqua per 96 km fino a Napoli, a Pozzuoli ed a tante altre città romane, oltre che servire la flotta militare di stanza a Miseno. Ancora oggi a Napoli sono visibili alcuni pezzi dell'antico acquedotto: i famosi "ponti rossi" ne sono un esempio, ma un parte di condotta è visibile anche all'interno del parco vergiliano ed un piccolo pezzo è stato scoperto di recente all'interno della Sanità. Seguono foto scattate durante la giornata FAI di primavera 2016. Le due fotografie scattate all'esterno della struttura riguardano gli ambienti posti alla sinistra dell'ingresso attuale alla cisterna, che dovevano essere di servizio alla cisterna stessa: uno di questi conserva un pezzo di pavimento originale.
La piscina mirabilis è visitabile previa prenotazione e, come riporta il sito dei beni culturali campani (che riporta numeri di telefono e orari), per visitarlo bisogna contattare una signora che è l'assuntore di custodia.
Nessun commento:
Posta un commento