Fra i tanti banni riportati in epigrafe sui muri dei palazzi napoletani, quello del Cerriglio è forse uno di quelli più criptici, a causa delle troppe abbreviazioni.
Emesso nel luglio del 1753, quando l'infante di Spagna Carlo era ancora re a Napoli, il banno, con consueta formula "ordine e mandato a tutte e qualsivogliano persone", vieta nell'"atrio suolo" e "spiazzo avanti la casa e bottega del M.co D. Donato Acampora" di ardire "jnnou.ne" né fare jnnou.e . Si tratta probabilmente di un francesismo per indicare "innovazione" (in senso di modifica dello stato dei luoghi), ma solo qualche studioso della Napoli del XVIII secolo potrebbe dare maggiori informazioni. Di sicuro era altresì vietato "ingombrare" gli spazi antistanti la casa e bottega del succitato Donato Acampora.
Va sottolineato che la lapide, attualmente in quella che si chiama piazzetta di Porto, si trova in quella che era una delle zone più malfamate della Napoli antica, piena di locande malfrequentate, data la vicinanza con il porto. Fu in questa zona, presso la locanda del Cerriglio, che Michelangelo Merisi da Caravaggio fu raggiunto dagli uomini assoldati dai cavalieri di Malta e lasciato mezzo morto per terra nell'ottobre del 1609, sfigurato in volto da un'arma da taglio.
Di seguito è riportato il testo della lapide del Cerriglio:
Va sottolineato che la lapide, attualmente in quella che si chiama piazzetta di Porto, si trova in quella che era una delle zone più malfamate della Napoli antica, piena di locande malfrequentate, data la vicinanza con il porto. Fu in questa zona, presso la locanda del Cerriglio, che Michelangelo Merisi da Caravaggio fu raggiunto dagli uomini assoldati dai cavalieri di Malta e lasciato mezzo morto per terra nell'ottobre del 1609, sfigurato in volto da un'arma da taglio.
Di seguito è riportato il testo della lapide del Cerriglio:
Carolus dei gratia Rex
Utriusque Siciliae Hyerusalem & C.
Infans hispaniarum dux parmae placentiae castri & C.
ac magnius princeps haereditarius hetruriae & C.
D. Dom Cardamone Miles U.I.D.REG.s CONS.s ET causae com & C.
per il pnte banno si fa ord. e man.to a tutte e quals.no pers.e che da oggi avanti et in futur. non ardiscano jnnou.ne fare jnnou.e alc. nell'atrio suolo e spiazzo avanti la casa e bottega del M.co D. Donato Acampora contro la forma della relaz.ne fatta dal m.co D. Franc.co Attanasio Tau.rio del S.R.C. esequita coll'jnterv.to del d.o sig. com. in vigor di de.to di d. S.R.C. lato a sua relaz.ne sotto li 9 del pass.o mese di mag.o di questo corr.te anno ne qlli incombrano ne faccino ingombrare in quals. modo in pregiud.o del d.o m.co. D. Donato sotto la pena di do.ti 200. F.o R.o & C. ed altre pene ad arbitrio del s.r.c. e sig.r. com.rio s'esequa per qnto si tiene cara la grazia del S.M. (Dio G.di) alias & C. Datum Nap. Die. 17 M. Iulu 1753
Dom.co Cardamone
Bonau. Bonocore
Genn.o Toti sno
Adest sigillum
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