Santa Maria di Donnalbina vista dalla strada |
La chiesa si Santa Maria di Donnalbina fu eretta nel pieno medioevo, al tempo in cui storia e leggende si confondevano. Il nome della chiesa e della via infatti, secondo una leggenda napoletana narrata da Matilde Serao, una leggenda che "corre ancora per la lurida via di Mezzocannone, per le primitive rampe del Salvatore, per quella pacifica parte di Napoli vecchia che costeggia la Sapienza. Corre la leggenda per quelle vie, cade nel rigagnolo, si rialza, si eleva sino al cielo, discende, si attarda nelle umide ed oscure navate delle chiese, mormora nei tristi giardini dei conventi, si disperde, si ritrova, si rinnovella – ed è sempre giovane, sempre fresca" (Matilde Serao, leggende napoletane, 1880).
Per la Serao la fondazione di tre chiese di Napoli antica è legata alle vicende di tre sorelle: Donnalbina, Donna Romita, Donna Regina, Erano le tre figlie del barone Toraldo, nobile del sedile di Nilo.
Dalle vicende amorose e dalle vicissitudini di queste tre ragazze, men che ventenni all'epoca dell'inizio della narrazione, furono legate le fondazioni di tre monasteri prima del X secolo (si rimanda alla lettura del breve scritto della Serao).
La chiesa, come appare attualmente, è uno splendido esempio del Barocco napoletano, ricostruita nel XVII da Bartolomeo Picchiati (autore dei progetti del duomo di Pozzuoli, di Sant'Agostino alla Zecca, di San Giorgio dei Genovesi, del portale del palazzo di Sangro) e poi restaurati dal Guglielmelli .
La chiesa contiene opere di Domenico Antonio Vaccaro e di Francesco Solimena. Su wikipedia descrizione esauriente dell'interno della chiesa.
Chiusa per quasi trent'anni, è stata riaperta negli ultimi anni ed è visitabile entrando da un ingresso laterale sito all'interno del centro Don Orione, piccolo Cottolengo, di via Donnalbina, che è attivo all'interno del chiostro dell'antico monastero.
Questo post fa parte della guida fotografica di Napoli e della raccolta relativa alle chiese di Napoli
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