Largo San Giovanni Maggiore è probabilmente una delle piazze più note della Napoli antica, dopo piazza del Gesù e piazza San Domenico Maggiore. Vi è la sede storica dell'Università "L'Orientale", il rinascimentale palazzo Giusso, l'ingresso laterale della pregevole basilica paleocristiana di San Giovanni Maggiore, restituita alla cittadinanza da poco più di un anno, e la gotica cappella dei Pappacoda, eretta nel corso del 1400.
La piazza è da sempre un punto di incontro dei giovani, vero e proprio laboratorio di idee, costellata di localini e bar, eppure chi si trova a passare avverte un senso innegabile di incuria e degrado: bottiglie di vetro un po' ovunque, graffiti e murales sullo storico palazzo Giusto e sulla facciata laterale della basilica, la cappella del XV secolo invasa da sporcizia e schifezze di ogni tipo. Sarebbe opportuno contrastare ancora di più l'utilizzo di bottiglie di vetro nel centro antico. Bisognerebbe installare telecamere per individuare e punire chi sporca e danneggia luoghi simbolo di Napoli, che, giova sempre ricordarlo, sono patrimonio dell'umanità e non appannaggio di pochi incivili o pseudo-artisti. Chi pagherà i danni che il nostro patrimonio artistico subisce a causa di questi personaggi dal pennello e dalla bomboletta facile?
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