Il mosaico del frigidarium, con animali fantastici cavalcati da figure antropomorfe |
Venute alla luce verso la metà degli anni'30 durante i lavori per la costruzione della Mostra d'Oltremare, le terme romane di via Terracina per troppi anni hanno fatto parte di quella non trascurabile porzione del patrimonio artistico-culturale della città di Napoli celato a residenti e turisti. Fortunatamente dall'aprile 2012 è stato avviato un progetto di graduale fruizione del complesso archeologico, il che porta a sperare in un progetto di recupero delle terme, risalenti in massima parte al II secolo d.C., che non vessano in buone condizioni, a causa sia dell'esposizione alle intemperie sia dell'incuria in cui si trova il sito archeologico, del tutto abbandonato dalle istituzioni ed affidato alle cure di volontari, che, per quanto possano essere validi, di certo non possono mai sostituire lo Stato nella conservazione del patrimonio archeologico nostrano.
In primo piano il frigidarium con il mosaico con figure marine e mitologiche e più in fondo l'apodyterium |
Pur con questa doverosa premessa, appare evidente che il sito archeologico sia di grande interesse, non solo per la possibilità di discernere i diversi ambienti (frigidarium, tepidarium, calidarium, spogliatoi, latrine, etc.) quanto per la presenza dei bei mosaici sui pavimenti di molte delle stanze. Come descritto sul sito del GAN (Gruppo Archeologico Napoletano) il tema dominante di tali raffigurazioni è dato dall'incontro e dalle successive nozze tra Poseidon ed Anfitrite a cui partecipa tutto l'universo marino. E' ancora oggi possibile discernere, nonostante il cattivo stato di conservazione, delfini (anche nella latrina) ed animali marini, nereidi e tritoni, figure antropomorfe ed animali mitologici. le due stanze maggiormente decorate sono adiacenti ed oggi visibili insieme ad occhio nudo, non essendoci più pareti divisorie: il frigidarium e l'apodyterium, lo spogliatoio. Come accennato anche dinanzi alla latrina è presente un mosaico con decorazioni di figure animali, delfini in particolare. Nei passaggi fra i diversi ambienti era presente un pavimento a mosaici decorato con figure geometriche, purtroppo in molte zone giunto fino a noi in condizioni precarie.
mosaico con raffigurazione di un delfino - latrina delle terme romane di via Terracina |
una nereide seduta sulla coda di un tritone - mosaico |
particolare degli ambienti delle terme |
quel che resta del mosaico del pavimento di uno degli ambienti delle antiche terme romane di via Terracina |
La scelta di Napoli città Visibile, coadiuvata dal GAN, nell'ambito del progetto Roots Discovery, di riaprire con cadenza periodica questa bella ed importante area archeologica deve servire come sprone per cercare di recuperare il luogo, perchè urge un'opera di pulizia ancor prima che di restauro dei luoghi, perchè è impensabile che possa crescere del muschio su mosaici del II secolo dopo Cristo, così come sarebbe opportuno evitare che i visitatori - non pochi per fortuna nonostante le condizioni climatiche - possano passeggiare sui mosaici in corrispondenza delle decorazioni.
Chi scrive auspica che possano essere realizzate strutture per proteggere i mosaici e rendere sempre più fruibile l'area archeologica a turisti e residenti, in modo che questa possa essere inserita in un percorso turistico - studiato magari appositamente per i crocieristi - che unisca importanti aree archeologiche della zona flegrea partenopea, dalla tomba di Virgilio a Piedigrotta, alle terme di via Terracina e quelle - più grandi e famose -di Agnano, fino a risalire Posillipo per arrivare alla grotta di Seiano ed all'area archeologica adiacente.
Per maggiori approfondimenti sul sito archeologico si rimanda a una pagina pubblicata su internet.
Il sito archeologico sarà visitabile dalle 9 alle 13 per due giorni al mese (sabato e domenica) da aprile a dicembre 2012 secondo il calendario pubblicato qui.
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