I cartelloni di presentazione dello Zoo ieri, oggi e domani in parte bruciati |
L'anno della rinascita dello zoo di Napoli... ogni anno, da oramai troppo tempo si susseguono proclami trionfali e forti critiche, annunci di investimenti e voci di fallimento, il tutto a danno di quello che ad oggi è ancora uno dei pochi punti di riferimento per i bambini di Napoli in una città che storicamente non è mai stata generosa con i propri figli più piccoli. Non si può scrivere che allo zoo di Napoli vi sia degrado: passeggiando per gli ampi viali ombreggiati da alberi e piante nostrane ed esotiche la sensazione è di pulizia, l'acqua negli spazi destinati agli animali è chiara e trasparente, gli animali sembrano discretamente accuditi ed alimentati, non vi è sporcizia.
Non si può scrivere che lo zoo di Napoli sia in condizioni normali: qualcuno ha bruciato parzialmente i cartelloni all'ingresso, le mappe dello zoo posizionate in diversi punti inviano in zone del giardino oramai abbandonate, nel giro di pochi mesi la sensazione è che qualche animale sia andato via e che non sia stato rimpiazzato in alcun modo. C'era una giraffa allo zoo di Napoli... c'è ancora a guardare cartelloni e mappe ma è morta oramai da tempo. C'era un'otaria... anche lei defunta dopo lunga malattia... lo spazio dedicata a lei ed in passato alle sue sorelle o cugine è vuoto da un anno oramai. Fino a qualche mese fa c'erano due esemplari di orso dal collare, proprio accanto ai due orsi bruni... l'altro ieri chi è passato ha trovato vuoto il luogo da loro abitato ed è sparito anche il cartello che ne annunciava la presenza ai bambini.
Lo zoo di Napoli si sta lentamente svuotando, muore lentamente senza una vera agonia, come se davvero fosse interesse della cittadinanza privare l'infanzia di un posto che andrebbe piuttosto riqualificato, sfruttando i grandi spazi e concedendo alloggi più decenti soprattutto ai grandi felini, come se l'interesse della Mostra d'Oltremare fosse davvero quello di eliminare la voce "giardino zoologico" fra gli spazi di proprietà, seppur gestiti da terzi.
Inutile entrare nella questione animalista se sia o meno accettabile l'idea stessa di rinchiudere in gabbia degli animali, se i giardini zoologici ed i bioparchi siano "eticamente corretti" nel XXI secolo o se abbiano utilità alcuna riguardo la salvaguardia di specie in via d'estinzione... quel che conta sottolineare è che i giardini zoologici e, ancora meglio e di più, quelli che oggi sono indicati come "bioparchi" sono di importanza fondamentale nell'educazione di un'infanzia sempre più lontana dalla natura e sempre più vicini ad un mondo proiettato nel web 2.0. In tal senso è inutile sottolineare come una delle aree più frequentate dello zoo di Napoli sia proprio la ricostruzione di un ambiente rurale e di campagna, con caprette, oche e galline a cui i piccoli ospiti possono fornire cibo selezionato sotto controllo dei dipendenti dello zoo, più del pigro leone o delle sonnacchiose e tristi - vergognoso non riuscire ad eliminare le gabbie rimaste pressochè intatte dagli anni '40 nonostante spazi vastissimi inutilizzati- tigri.
Salvare lo zoo deve essere una priorità per chi ha a cuore i bambini di Napoli, così come prioritario deve essere tutelare il verde pubblico e far sì che gli spazi attrezzati per i piccoli napoletani non solo vengano aumentati ma vengano anche salvaguardati dall'incuria e dagli atti vandalici.
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